Le società europee si trovano ad affrontare molteplici sfide derivanti dalla maggiore concorrenza a livello mondiale, dal rapido ritmo del progresso tecnologico, dall’evoluzione demografica e dal cambiamento del clima. La recente crisi economica e finanziaria, che ha colpito tutti gli Stati membri e le regioni dell’Unione, ha aggravato la situazione.

Nel settore dell’occupazione e delle politiche sociali, l’Unione Europea continua a dover far fronte a problemi complessi:

  • alti tassi di disoccupazione, in particolare fra i lavoratori poco qualificati, i giovani, i lavoratori più anziani, i migranti e le persone disabili;
  • un mercato del lavoro sempre più frammentato, in cui emergono forme di lavoro più flessibili e altre sfide che incidono sulla sicurezza del posto di lavoro e sulle condizioni di lavoro;
  • la contrazione della forza lavoro e l’aumento della pressione sui sistemi di protezione sociale in conseguenza dell’evoluzione demografica;
  • la difficoltà di conciliare lavoro e responsabilità familiari e raggiungere un equilibrio soddisfacente tra lavoro e vita privata, che ostacola lo sviluppo personale e familiare;
  • il numero inaccettabilmente elevato di persone che vivono al di sotto della soglia di povertà e in situazioni di esclusione sociale.

La crisi ha vanificato anni di progressi economici e sociali e ha messo in luce le carenze strutturali dell’economia europea.

Per assicurare un futuro sostenibile, anche a livello locale, nella nostra provincia di Treviso, bisogna guardare sin d’ora oltre il breve termine; di fronte all’invecchiamento della popolazione e alla concorrenza mondiale abbiamo tre possibilità: lavorare più duramente, più a lungo o in modo più intelligente. Probabilmente dovremo fare tutte e tre le cose per migliorare il nostro stile di vita. Per raggiungere questo obiettivo, l’agenda digitale contiene proposte di azioni che devono essere intraprese con urgenza per riportare l’Europa sulla strada di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Queste proposte definiranno lo scenario per le trasformazioni che l’economia e la società, sempre più digitalizzate, porteranno nel lungo periodo.

 

 

In questa ottica la Commissione Europea ha lanciato nel marzo 2010 la strategia Europa 20201 con l’intento di uscire dalla crisi e di preparare l’economia dell’UE per le sfide del prossimo decennio. La strategia Europa 2020 definisce una prospettiva per raggiungere alti livelli di occupazione, produttività e coesione sociale e un’economia a basse emissioni di carbonio, da attuare tramite azioni concrete a livello di UE e di Stati membri. Questa battaglia per la crescita e l’occupazione richiede un coinvolgimento al massimo livello politico e la mobilitazione di tutte le parti interessate pubbliche e private.

 

Per esempio, l’agenda digitale europea è una delle sette iniziative faro della strategia Europa 2020, e mira a stabilire il ruolo chiave delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) per raggiungere gli obiettivi che l’Europa si è prefissata per il 20202.

 

 

Tuttavia, lo sviluppo e la diffusione di un indirizzo di innovazione sociale su scala più ampia nell’Unione sono ostacolati da una serie di fattori:

  • la frammentazione degli sforzi e delle risorse, la mancanza di trasparenza e di visibilità, il limitato sostegno finanziario e l’insufficienza di competenze tecniche che possano aiutare le organizzazioni a sviluppare e ad attuare le innovazioni sociali;
  • la scarsa partecipazione di cittadini e imprese;
  • la scarsa diffusione e amplificazione delle buone pratiche.

Il piano strategico globale di EUROPA2020, mira a promuovere una crescita intelligente, sostenibile e solidale, con misure volte a raggiungere tre obiettivi quantitativi entro il 2020:

  • tasso di occupazione per fascia compresa tra i 20 e 64 anni al 75%,
  • tasso di abbandono scolastico inferiore al 10% e aumento al 40% dei 30-34enni che hanno completato un ciclo di’istruzione universitaria,
  • almeno 20milioni di persone a rischio o in situazione di povertà ed emarginazione in meno.

La strategia per l’occupazione fornisce ai paesi dell’UE il cosiddetto metodo aperto di coordinamento, che vede il “dialogo permanente” tra Enti Territoriali Locali e gli altri  attori pubblici e privati del territorio.

In particolare il nuovo programma della Commissione Europea “PROGRESS” costituisce il nuovo strumento europeo di “micro-finanza”, che verrà rilanciato dalla programmazione 2014-2020 per sostenere lo sviluppo e il coordinamento delle politiche dell’UE nei seguenti settori:

  • occupazione,
  • integrazione e protezione sociale,
  • condizioni di lavoro,
  • lotta alle discriminazioni,
  • parità uomo-donna.

I Partners del progetto “Antenna Sviluppo” sono pertanto consapevoli che le finalità perseguite sono giustificate dall’esigenza di superamento della crisi congiunturale e strutturale in atto e viene supportata dalla rilevazione che l’iniziativa in parola è in coesione con le politiche comunitarie e con la relativa programmazione Europea e Regionale,  come di seguito sinteticamente evidenziato:

  • Progress opera a livello dell’UE ed è complementare al Fondo Sociale Europeo (FSE), che investe nell’attuazione delle politiche occupazionali e sociali nei singoli Stati membri, a livello regionale, nello sviluppo economico. Così, mentre il Fondo sociale europeo sostiene progetti concreti ai livelli locale (e nazionale) nell’occupazione e nel sociale, Progress è più specificamente incentrato su progetti strategici su scala europea.
  • La dimensione della «crescita inclusiva» e il fatto che essa sia incentrata sulle categorie svantaggiate, donne, giovani e lavoratori anziani e in mobilità, per quanto riguarda il miglioramento delle loro opportunità di lavoro e formazione, risulta particolarmente pertinente per il programma Progress. In particolare, sono tre le iniziative faro della strategia Europa 2020 che rafforzano tale impostazione: “l’agenda per le nuove competenze e l’occupazione”, l’iniziativa “Youth on the Move” e la “piattaforma europea contro la povertà”.
  • Progress si affianca agli interventi del Fondo sociale europeo (programmazione 2007-2013) e si propone di aiutare gli Stati membri nel conseguimento degli impegni presi di aumentare e migliorare l’occupazione, garantire pari opportunità per tutti ed attuare la normativa comunitaria di settore in modo uniforme. La dotazione finanziaria complessiva di PROGRESS è pari a 683,250 milioni di euro che sono distribuiti tra i cinque ambiti di azione del Programma: occupazione, integrazione e protezione sociale, condizioni di lavoro, lotta alle discriminazioni e parità uomo-donna.
  • Le Istituzioni Comunitarie hanno comunicato l’aumento del 30% sul bilancio Ue dei fondi da destinare alle azioni di sperimentazione sociale con particolare riferimento ai giovani, le donne  e senza lavoro, per il periodo 2014-2020.
  • La proposta della Commissione UE relativa al Programma dell’Unione per il cambiamento e l’innovazione sociale (Psci) approvato a Bruxelles dalla Commissione Politiche Sociali del Comitato delle Regioni (CdR) ha dato atto dell’aumento dei fondi per l’ammontare di circa 172 milioni di euro. Tale voce di bilancio  sarà direttamente utilizzata per progetti di sperimentazione sociale con un’attenzione particolare alle politiche di inclusione dei giovani e donne. Il bilancio sarà quello del Programma Progress sull’innovazione sociale, che insieme al Microcredito e alla rete Eures rappresentano i tre assi del futuro programma Psci 2014-2020 della UE, con un bilancio complessivo di 958 milioni di euro. Con il 30% dei fondi si tenderà a contrastare l’annoso problema della disoccupazione giovanile.  Secondo gli ultimi dati forniti da Eurostat, la disoccupazione giovanile in Italia è fra le più alte d’Europa. Se si considerano i giovani sotto i 25 anni il tasso di disoccupazione in Italia raggiunge il 31% rispetto a una media Ue-27 del 22,1%. I tassi più alti sono stati registrati in Spagna (48,7%), Grecia (47,2%, a ottobre) e Slovacchia (35,6%).
  • Infine i governi locali (Comuni e Regioni), quali amministrazioni più vicine ai cittadini, in coesione con gli stake-holders del territorio, devono pensare di incentivare gli esempi concreti a favore della crescita, prefiggendosi di raggiungere gli obiettivi fissati dall’ Unione Europea per il 2020.
Note:
1) EUROPA 2020 – Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva – COM(2010) 2020.
2) L’agenda del digitale si basa sui risultati di estese consultazioni, in particolare sui contributi della Relazione sulla competitività digitale in Europa 2009, COM(2009)390, sulla consultazione pubblica della Commissione sulle priorità future nel settore delle TIC (2009), sulle conclusioni del Consiglio TTE di dicembre 2009, sulla consultazione e la strategia Europa 2020, sulla relazione ICT Industry Partnership Contribution to the Spanish Presidency Digital Europe Strategy, la relazione d’iniziativa del Parlamento europeo su 2015.eu, e sulla la dichiarazione adottata durante la riunione ministeriale informale tenutasi a Granada ad aprile 2010. Tutti questi documenti sono consultabili sul sito:http://ec.europa.eu/information_society/eeurope/i2010/index_en.htm.